il mio cuore strappato

 A Sassari “Il mio cuore strappato” metafora del dolore e della nostalgia

Sassari  “Il mio cuore strappato” una metafora che evoca dolore, disincanto e smarrimento. Sentimenti familiari a un esule che ricorda la propria terra lontana, o a che tornato in patria non riconosce più i luoghi del suo passato. “Il mio cuore strappato” è il titolo del saggio conclusivo dell’ultimo laboratorio teatrale realizzato dall’associazione culturale e studentesca materia grigia con l’ausilio della compagnia “La botte e il cilindro”.

“Abbiamo lavorato sulla letteratura sarda, leggendo e interpretando le opere di Salvatore Satta, Grazia Deledda, Sergio Atzeni”, dice Pier Paolo Conconi, regista dello spettacolo. “Il nostro – prosegue – vuole essere soprattutto un omaggio alla Sardegna”. Sul palco dodici giovanissimi attori, alla loro prima esperienza teatrale, occupano lo spazio scenico, ognuno intento a portare avanti la sua azione, interagendo con il movimento dei compagni. Apparecchiano e poi sparecchiano una tavola, usando oggetti di varie fogge, tutti tipici di un’antica cultura rurale.

Poi iniziano i monologhi, un po’ di emozione si legge sui visi di: Stefania Tanzola, Silvia Riberi, Miriam Chessa, Massimiliano Schiaffino, Marco Pintus, Gemy Suelzu, Francesca Poddighe, Francesca Guiso, Elisabetta Marchetti, Donatella Mancosu, Antonella Uras, Angela Colombino.

La tensione del racconto arriva comunque al pubblico che risponde con un lungo applauso. Il laboratorio “Università e teatro” si riconferma quindi come importante approccio per i giovani studenti sassaresi, interessati al mondo teatrale e propone anche per quest’anno un nuovo progetto che partendo da Plauto arriva a Kleist, passando attraverso Moliere.

“Cercheremo di spaziare lungo la letteratura teatrale, mantenendo come punto di riferimento il comico – prosegue ancora Pier Paolo Conconi – il percorso del laboratorio sarà inoltre testimoniato da un blog aperto per l’occasione (http://materiagrigia.splinder.com/), una sorta di diario collettivo in divenire che raccoglierà pensieri, testimonianze e foto dei partecipanti”.

Il laboratorio si delinea così come esperienza dinamica, in divenire, e nasce e si trasforma a seconda delle proposte dei partecipanti. Un percorso tutto da scoprire, fatto dalla sostanza delle persone sul palco, che divengono così elementi del gioco, ritmo, immagine, musica. Il laboratorio è aperto agli studenti universitari e a a quelli delle scuole superiori. Per informazioni 079/2633049.

Monica Demurtas – La Nuova Sardegna 7 Febbraio 2005

 


Il dvd dello spettacolo – la cui copertina è riportata nell’articolo – è a disposizione per tutti i partecipanti al laboratorio.